L'oristanese è terra splendida, ancora in gran parte da scoprire, fuori dai flussi del grande turismo e, proprio per questo, ancora integra, originale, pura.
Prima ancora dei Fenici, furono le popolazioni nuragiche ad occupare il territorio dove oggi si trova Oristano.
In questi luoghi si trovava quella che fu la sua progenitrice: Tharros, città fenicia sulle coste del Sinis e importante centro di scambi commerciali.
La provincia oristanese è parte essenziale di quel museo naturale rappresentato dalla Sardegna, a cui aggiunge una delle sue maggiori peculiarità, vale a dire un innato senso di ospitalità di cui gli abitanti vanno fieri.
Una terra particolarmente attraente dove si vive una dimensione umana, distante dai ritmi tumultuosi della vita moderna. L’Oristanese assomma diversi elementi geografici estendendosi nella parte occidentale della Sardegna, dal Campidano settentrionale alla regione della Planargia, comprendendo il Golfo di Oristano, a metà circa della costa occidentale, la desertica Penisola del Sinis, i numerosi stagni circostanti, il Monte Ferru, con i suoi caratteristici boschi e le oasi di verde a San Leonardo e a Santu Lussurgiu, il Guilcier (con Abbasanta) , il Barigadu (con Busachi).
Il territorio provinciale ha un'altissima importanza ambientale; due dei sette parchi regionali ricadono nell'oristanese, quelli del Sinis-Montiferru e del Monte Arci, gli stagni salmastri della zona hanno rilevanza internazionale e sono compresi tra quelli protetti dalla Convenzione Ramsar, la fauna è rappresentata da una grande varietà ed alcune rarità.